La valutazione del rischio bellico residuo in aree di cantiere inizia con un’analisi documentale dettagliata degli eventi bellici storici per identificare zone potenzialmente pericolose. Successivamente, si effettuano analisi magnetometriche, anche subacquee, per rilevare anomalie magnetiche nel terreno o sotto l’acqua che potrebbero indicare la presenza di ordigni inesplosi. Questo approccio combinato consente di mitigare i rischi, garantendo la sicurezza nelle operazioni di costruzione in aree con passati conflittuali.

Il servizio di bonifica di ordigni inesplosi si articola in diverse metodologie a seconda della profondità e della complessità dell’intervento. La bonifica superficiale riguarda la rimozione di ordigni situati al livello del terreno o poco sotto, mentre la bonifica profonda impiega tecnologie avanzate per raggiungere ordigni sepolti a profondità maggiori. Infine, gli scavi meccanici a strati permettono di esaminare e bonificare il terreno in strati successivi, offrendo un controllo accurato e minimizzando il rischio di detonazioni accidentali. Questi approcci sono selezionati in base alle specifiche esigenze del sito e alla natura degli ordigni presenti, garantendo una rimozione sicura e efficace.